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Guardiani della serenità

Tutti sappiamo che esistono cani selezionati dall’uomo nel tempo per occupare il ruolo di guardiani. Stanno ad osservare, vigilare, controllare per la maggior parte del loro tempo. Degli aiutanti fidati e instancabili sempre pronti a proteggere: la famiglia, il gregge, la casa… e quant’altro gli sia richiesto. Si proprio così, richiesto. Tutto quello che è protetto da un cane gli viene richiesto, volontariamente o involontariamente, dai suoi riferimenti.

Quando sono stata chiamata per aiutare il piccolo Camillo la sua custode era preoccupata perché il cane abbaiava spesso arrabbiato verso il figlio, un giovane adolescente che ha tanto voluto Camillo e che tiene a lui con sincero affetto, soprattutto quando si rendeva necessario condividere uno spazio.

Il cane é rispettato, amato, una famiglia davvero deliziosa.

Un comportamento non si manifesta mai per caso o solo a causa del trascorso del cane prima della sua adozione, così decidiamo di incontrarci per capire insieme cosa sta succedendo e trovare una soluzione.

Mentre indaghiamo i motivi di queste apparenti aggressioni, Camillo in un paio di episodi ci ha mostrato proprio quello che mi era stato raccontato. Noto però anche come il cane quando abbaia al ragazzo cerca con lo sguardo la complicità della madre. Le propongo di avvicinarsi al figlio e il cane inizia a scodinzolare compiaciuto della risposta ricevuta, le chiedo inoltre di accoglierlo, di stargli vicino e lei sceglie di abbracciare il ragazzo affettuosamente. In quel momento il cane si rilassa e va sul suo cuscino con fare davvero soddisfatto del risultato ottenuto. 

Sorridiamo increduli della semplicità con cui un problema tanto sofferto si è risolto in un attimo. Alla successiva tensione il cane di nuovo abbaia contro il figlio, riproviamo la stessa strategia e tutto fila perfettamente, l’espressione del cane racconta a tutti un “missione compiuta!”.

L’adolescenza è una fase di cambiamenti, difficili da affrontare per i ragazzi ma a volte ancor di più per i genitori che si trovano a rimettere in discussione tutti i loro modelli. La rabbia in alcune giornate prende il sopravvento quasi a farci pensare che l’amore tra genitore e figlio si possa sgretolare. Il cane, che ha a cuore la sua famiglia, é sempre mosso da amore profondo e incondizionato, non giudica e per questo non mette in discussione gli affetti, si preoccupa di tutte quelle azioni che possono creare conflitti. 

Abbaiando al figlio Camillo cercava di bloccare una situazione che creava tensioni nella madre, ma allo stesso tempo, ha avvicinato la madre al ragazzo per una importante e necessaria riconciliazione.

Anche un piccolo cane con un grande cuore può sentirsi un guardiano, un guardiano di serenità, di equilibri, di armonie, per garantire la tranquillità del suo branco. Con le sue azioni Camillo ha mostrato alla sua famiglia che dedicando attenzione, ascolto reciproco e soprattutto rispettando gli spazi emotivi dell’altro, non solo si può risolvere il problema emerso ma é facilitato anche il clima familiare. Una crescita e maturazione condivisa.

Namastè piccolo Camillo.

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